lunedì 30 marzo 2009

Intervista per... nel... da... mah

Ogni nostra esperienza è associata ad un luogo. Ognuno di questi luoghi ci trasmette un'emozione diversa.
Può il luogo, però, condizionare l'esperienza stessa, suscitando in noi delle emozioni del tutto nuove?
Può un luogo determinare particolari modi di agire, stili di vita?
Le emozioni che trasmettono Teatro Danza e Musica possono essere condizionate dalle forme architettoniche e dal luogo in cui ci si trova?
Come possono Teatro Danza e Musica, usare il luogo per favorire l'integrazione?
Quali sono le vostre esperienze?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

musica, teatro e danza sono spesso associati a spazi chiusi, contesti in cui si percepisce una distanza, fisica e non, tra lo spettatore e l'artista. il bello arriva quando tale distanza viene, in qualche modo, eliminata, rendendo i passi, le note e le parole più accessibili.l'integrazione credo che non sia altro che "distanza", e la distanza deve accorciarci tramite la conoscenza. il primo passo dovrebbe essere, a mio parere,lo sguardo. immagino spazi abbastanza aperti da permettere di avere un'ampia visuale sulla "scena".è noto che teatro, musica e danza sono forme artistiche che hanno anche una forte valenza psicologica e implicazioni nel sociale. sarebbe interessante un luogo molto vasto diviso in tre spazi dedicati alle tre arti. sarebbe carino che a dividere questo spazio fossero dei pannelli scorrevoli. ho diverse esperienze in campo di espressione corporea, parecchi spettacoli alle spalle e devo dire che forti emozioni si provano passando tra il pubblico, cercando di trasmettere l'energia che si prova. nella prospettiva di un lavoro su e per l'integrazione credo sia importante creare spazi che facilitino una circolazione delle energie a vari livelli: un palco, corridoi tra gli spettatori per il passaggio di "artisti",ma anche giochi di luce e di suoni come ausilio all'intenzione artistica vera e propria.

nejo ha detto...

Non pensi che dei soli pannelli possano creare troppe contaminazioni tra una forma artistica e l'altra? E se gli spazi fossero isolati con un luogo centrale per interagire? manterrebbero così la propria identità, con possibilità di interagire...

Anonimo ha detto...

L'esperienza è composta anche dal luogo. Tutto ciò che ci circonda crea l'esperienza sia esso: sguardi, volti, luoghi, clima.
Ogni luogo influenza la persona, vivere in palazzi pollaio, vivere in quartieri dormitori influenza lo stile di vita.
Il teatro, la danza e la musica dovrebbero a mio modo fornire un'idea di piazza, di luogo dove incontrarsi, incontrare emozioni e paure. Il luogo diventa lo scenario di partenza, si gioca nel luogo , si recita nel luogo.
Non mi piace di parlare di integrazione, perchè prevede l'assorbimento delle identità di qualcuno per integrarsi in quelle di un gruppo o società.
preferisco parlare di mescla, mescolanza. Il teatro e la musica dovrebbrero creare questa mescolanza sfruttando le caratteristiche del luogo, dando un senso di "familiarità" agli spettatori.
Le mie esperienze mi hanno portato a suonare e recitare in luoghi protetti (quali un teatrino con spettatori conosciuti) e in grandi piazze. In quartieri disastrati o di difficile comunicazione. in ogni luogo è cambiato il mio modo di esserci, ogni luogo ha influenzato la mia voce, il mio sguardo e le emozioni.