lunedì 22 giugno 2009

Intervista con Francesco Di Giacomo
Finalmente sono riuscito a trovare il cliente virtuale, non mi poteva andare meglio.
Infatti ho passato 2 ore a parlare, più che intervistarlo con Francesco Di Giacomo.
Dopo aver spiegato il motivo per cui ero lì e il mio progetto, gli ho posto qualche domanda.
La prima è stata sulla piazza in generale, di quanto il contatto con le persone aiutasse l’artista nel suo compito. Dopo avermi spiegato che la risposta richiedeva un paio di giorni, comincia a parlarmi di come nasce il teatro di strada e di chi lo ha reintrodotto (Julian Beck con il Living Theatre). Mi spiega che data la sua esperienza con lo stradarolo, dove sono stati creati dei percorsi per valorizzare anche il luogo. La piazza e il suo impatto sulla gente è interessante, anche per il suo aspetto sociale.
Integrazione fondamentale, erasmus obbligatorio.
Creare un interesse per l’altro, sapere, conoscere la storia, non essere boriosi e pensare di essere i migliori in tutto. Non si crea mai un’integrazione reale, si fa un favore. Un genitore che prende un bambino per mano non gli fa un favore lo cresce. Prevedere conoscenza dell’altro (mangiare, vestire). Integrazione come scopare, ci deve essere uno scambio.
Per il progetto individuare dei percorsi e continuarli nella pianta degli edifici.
Il luogo chiuso deve diventare piazza.
La locanda non c’è più, ora sono luoghi dove non si parla, è impossibile.
Prevedere nella locanda letti o sdraie igieniche, coperte usa e getta.

lunedì 15 giugno 2009